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La Provincia di Salerno è parte della Regione Campania e comprende 158 comuni. Confina con le province di Avellino, Napoli e Potenza.

Il capoluogo è Salerno, qui gli altri comuni della provincia.

Ritratto della Provincia

E' la prima provincia della Campania per estensione e numero di comuni (158), la seconda - ottava a livello nazionale - per numero di abitanti.

Il territorio è delineato a nord dalla Valle del Sarno e dai Monti Picentini, dalla Valle di Diano a est, dal Cilento a sud, dalla Piana del Sele e dalla costa tirrenica a ovest. I principali corsi sono il Sele, il Tanagro, il Calore e altri minori (Sarno, Irno etc.) attorno ai quali hanno preso forma le piane dell'agro nocerino, del Sele, del Vallo di Diano e dei fondivalle.

Gran parte della provincia ricade nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, il secondo in Italia per dimensioni, E' un'area dall'incommensurabile valore floro-faunistico, storico e artistico, che offre un paesaggio dove si passa dalla pianura costiera alla collina, al massiccio montuoso. Tra le attrattive naturalistiche si annoverano: le zone del Monte Cervati (il più alto della regione, raggiungibile da Sanza); le grotte carsiche dei Monti Alburni (quelle di Castelcivita, le grotte dell'Angelo a Pertosa e la grotta dell'Auso presso Sant'Angelo a Fasanella); punta dell'Ogliastro (con il vicino Parco e Riserva marina di Licosa) a Castellabate; punta della Galera a Marina di Centola e l'Oasi delle Grotte del Bussento a Morigerati.

In quest'area è compreso il Parco Regionale Foce Sele-Tanagro, che raccoglie una parte della fascia costiera fra Salerno e Paestum. Tra i siti di maggio interesse storico-paesaggistico: l'Oasi Wwf di Persano a Serre; l'Oasi Bosco di Camerine ad Albanella; castello Sanseverino e la romanica chiesa di San Francesco (del '300) a Teggiano; la necropoli lucana e il castello normanno a Sala Consilina; la basilica normanna di San Pietro Alli Marmi (dell'XI sec.) ad Eboli. Un discorso a parte merita Paestum con la splendida area archeologica della greco-romana Posidonia (i cui resti sono stati raccolti nel prezioso Museo Archeologico Nazionale di Paestum) tra cui spiccano la basilica, il Tempio di Nettuno e il Tempio di Cerere.

Altre aree naturalistiche: il Parco regionale dei Monti Picentini con l'Oasi Nturale del Monte Polveracchio a Campagna e il borgo montano di Acerno; l'affascinante Riserva Naturale delle Ferriere a Scala, con le cascate del Canneto e la Valle dei Mulini; il Parco Regionale dei Monti Eremita-Marzano con ambiente selvaggio e quasi completamente spopolato, diviso tra Colliano, Laviano e Valva.

Fondamentale motore economico della provincia, che vive soprattutto di agricoltura, è la Valle del Sarno: l'area più fertile del Salernitano, attraversata dall'omonimo fiume e racchiusa tra i Monti Lattari e l'Appennino Irpino. Un'area che non disdegna notevoli testimonianze che vanno dalla preistoria al Cinquecento, passando per l'età romana. Tra queste: la chiesa di San Giovanni Battista (del XV sec.) ad Angri; la longobarda chiesa di Santa Maria a Castello (dell'VIII sec.) a Castel San Giorgio; il convento di Sant'Antonio (del XIV sec., ospita il Museo provinciale dell'Agro Nocerino); i resti della romana Nuceria Alfaterna (tra cui un teatro del II sec. a.C. a Pareti e la necropoli di Pizzone) e il battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore (del VI sec.) a Nocera Superiore; il cinquecentesco santuario della Madonna delle Galline a Pagani; il castello longobardo a Roccapiemonte; la fontana augustea (del I sec. a.C.) a Sant'Egidio del Monte Albino; il castello medievale e la gotica chiesa di San Matteo (del XIII sec.) a Sarno.

L'economia pressoché agricola, tra cui si segnalano i settori della viticoltura nella zona dei Monti Picentini e olivicoltura nel Cilento e nel Vallo di Diano. L'industria è fiorente nei comparti alimentare (tra cui il settore conserviero a Nocera Inferiore, Angri, Pontecagnano), del tabacco (quello di Battipaglia è una delle maggiori d'Europa), della ceramica (Vietri sul Mare).

Il turismo ha il suo centro propulsore nella costiera amalfitana, disegnata tra i golfi di Salerno e Policastro. Le principali mete sono: Amalfi, Cetara, Minori, Maiori e Positano. La costiera amalfitana non è rinomata soltanto per la spettacolarità degli scorci marini, ma anche per le testimonianze storiche che conserva. Tra queste: l'ordito urbano medievale e il duecentesco duomo di Sant'Andrea ad Amalfi; il duomo romanico e la trecentesca Villa Rufolo (summa di costruzioni in stile arabo-moresco) a Ravello.

Bibliografia

  • La provincia di Salerno dai tempi più remoti al tramonto della fortuna normanna. Economia e vita sociale, C. Carucci (1923)
  • Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Silvano Vinceti, Ed. Armando (2005)
  • Cilento, Ed. Touring (2005)*La terra dei miti. Provincia di Salerno, Luigi Necco - Michele Prisco, collana "Le province d'Italia", Ed. Italia Turistica
  • La provincia di Salerno, Piera Carlomagno, Edizioni dell'Ippogrifo (2004)
  • Dal Cilento verso Capri. Feste mediterranee della provincia di Salerno, Vincenzo Esposito, Ed. Imagaenaria (2005)
  • La provincia di Salerno, Carlo Carucci, Ed. Ripostes